L'identità della specie umana = specie neutrale.
I CICLOPI DELL'ASTRONOMIA.
Tutte le osservazioni astronomiche principali avvengono per mezzo dei telescopi riflettori e rifrattori posti in centri sempre più precisi e dinamici.
Rimane il fatto che tutte le osservazioni vengono effettuate con un occhio solo, dall'oculare, che permette una vista fissata e meccanismo psicologico rivela sempre nuove scoperte di stelle, essendo la stella Sole in moto rotatorio intorno alla Galassia della Via Lattea, il cui periodo di rotazione è di circa 250.000 anni.
La risultante delle scoperte astronomiche è un effetto psicologico di gigantismo delle emozioni continue, che si protrae e viene premiato come importante.
Nonostante gli strumenti sempre più precisi e potenti che consentono osservazioni eccezionali, anche con la radioastronomia e la scoperta dei quasar = quasi stelle, che non sono stella sicuramente.
Quindi ci troviamo nel pieno marasma euforico delle scoperte e della nostra egocentrica bravura ed intelligenza, che però dimentica il fatto che le masse astronomiche, definite Stelle, e classificate per colore, intensità e dimensioni, non sono un nome scientifico tecnico, che definisce le masse astronomiche in base alla loro principale proprietà, o alle loro proprietà.
L'entusiasmo della ricerca premiante, finisce per essere deviante dai problemi astronomici, ai quali si delegano altri teorici.
L'entusiasmo della ricerca premiante, finisce per essere deviante dai problemi astronomici, ai quali si delegano altri teorici.
La discordanza tra pratica e teoria logicamente coerente, sulla base del principio di non contraddizione, viene ignorata o baipassata come inutile di fronte alle fantastiche scoperte degli esa-pianeti ad esempio, come rincorrere una chimera ed essere premiati per l'immagine di per sè.
I ciclopi non hanno bisogno della logica, ma dell'esperienza passata che si migliora, ma che non cambia nella sua sostanza, l'immagine stupefacente, che i sensi umani non possono vedere, come il vino dall'uva, ma per quanto riguarda la scienza, ci vuole un nuovo Ulisse che si confronti con i ciclopi che si sono riprodotti e moltiplicati oltre ogni misura, sulla base del fascino del prodotto della tecnica e della cultura, cioè della propria specie come superiore a sè stessa con strumenti più precisi e sofisticati.
L'immaginario e l'illusorio vincono in astronomia, come i ciclopi isolati sull'Isola, ma inutili alla comprensione della razionalità della materia, nostra e dell'universo.
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