sabato 22 dicembre 2012

LOGICA ED OGGETTIVITA'.

Bo. 24. 9. 15





Logica ed oggettività.

La logica analitica, come logica induttiva e quella deduttiva ed ultima la logica comparativa.
Tutte quattro i metodi si fondano sui criteri della logica di base, formulata da Boole del : vero-falso; e, ad essi se ne possono aggiungere altri due.
La logica dell'estrapolazione e dell'interpolazione.
L'utilizzo di questi sistemi porta alla considerazione che la logica matematica di Boole è insufficiente con i criteri di vero-falso, in quanto presuppone l'esistenza di ipotesi che non siano completamente vere o false,in un insieme complesso di dati.
Le soluzioni intermedie dipendono quindi dalle condizioni di base antecedenti.
In questo modo non vi sono spazi per ipotesi probabilistiche;ma solo ipotesi verificabili sulla base delle condizioni antecedenti.
Le condizioni antecedenti determinano la soluzione o il margine di soluzione con minimo e massimo se, e solo se ;si conoscono esattamente i meccanismi di funzionamento logico sequenziale degli oggetti e delle interazioni in moto.
Ogni oggetto deve pertanto essere classificato per le sue proprietà per conoscere le diverse reazioni che sviluppa in determinate condizioni.
Le leggi di causalità vengono pertanto ripristinate come in meccanica classica,con la variante che conosciamo il limite massimo e minimo di precisione di calcolo, data una unità di misura, la più piccola possibile, cioè il valore di : h = Quanto di azione di Planck, dalla quale possiamo ricavare dei sottomultipli. 
La precisione che si ottiene è elevatissima, oltre la quale si passa alla definizione non delle masse, ma del moto quantizzato, come il fotone, od i campi di energia.
Il problema fondamentale è la possibilità di ridurre il moto fino a 0, per ottenere un risultato assoluto, ma ciò è impossibile per le variazioni crescenti o decrescenti con le quali misuriamo sempre una variabile, senza una precisione assoluta come limite massimo.
La riduzione del moto = 0 è equivalente alla rettificazione della circonferenza nell'antichità.
Se siamo arrivati al limite massimo della misura minima indispensabile per il calcolo delle masse e delle loro azioni intrinseche; allora possiamo dire di aver raggiunto un traguardo della conoscenza straordinario.
Il ruolo delle frequenze diventa fondamentale per il calcolo decrescente.
Se le caratteristiche fondamentali  degli oggetti, non sono definite tecnicamente in modo chiaro, allora non esiste alcuna possibilità di un ragionamento causale interattivo, sulla base del quale estrapolare previsioni determinate, entro un certo margine, quindi non una sola previsione, come nella meccanica classica.
Le ipotesi previsionali sono vincolate dalle condizioni immediate presenti e quelle future, nei limiti dei vincoli delle interazioni.
L'interazione, a distanza breve o lunga, tra due oggetti, ha sempre una specifica modalità,misurabile e definita tecnicamente, anche se non la conosciamo. = realtà oggettiva.
Le probabilità sono di fatto l'unica soluzione, se manca la misura delle proprietà e caratteristiche dell'oggetto.
Non esiste soluzione reale se, e solo se ,rimane indefinita le realtà stessa degli oggetti, quali si devono considerare le particelle elementari.
Altrimenti gli scienziati fisici devono spiegare tutte le fantasiose realtà virtuali di cui abbiamo visto la nascita.
Ma ciò significa definire le diverse proprietà principali degli oggetti elementari che: anche secondo Paul Dirac erano diverse; cosa con la quale concordo perfettamente.
Ma tutte le fantasiose realtà virtuali sono sorte per giustificare, non spiegare, il fatto che l'unica misura fondamentale e di base per tutta la materia era la carica elettrica, misurata, anche per il  campo  elettromagnetico.
La contraddizione è enorme perchè non spiega le molteplici reazioni ed interazioni, diverse tra loro, ma calcolate con approssimazione sulla base di un campo ed una carica solamente, quando ne esistono due elettrico e magnetico, ed è reale e inconfutabile.
L'idea persistente e monotematica del concetto unico di elettromagnetismo, come unica base  delle proprietà della materia, in questo caso e solo per questo caso, diventa "oggettiva", da un punto di vista scientifico della Fisica, e ciò ci porta non solo in un vicolo cieco,ma all'autodistruzione.
L'oggettività non può avere una unica caratteristica ed una unica struttura; se così fosse rimane fine a sé stessa, non riproducibile.
L'essere istintivamente auto-conservativi non può privare la specie umana della capacità logica di ragionamento,e la capacità logica esiste se, e solo se, esistono due oggetti comparabili tra loro,,la logica in quanto tale esiste perchè è in base due (vero-falso), 
( reale - immaginario ) come due devono essere le scelte o le cose.
Questo è inequivocabile ed inconfutabile per la scienza,come criterio metodologico, quindi, anche per la fisica non più naturale, ma artificiosa.
                                                                                            ( CvD )

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